L'Italia ospita tre vulcani attualmente attivi
La comunità scientifica internazionale classifica i vulcani italiani in base allo stato di attività: estinti, quiescenti o attivi.
I vulcani estinti hanno eruttato circa 10.000 anni fa. Amiata, Vulsini, Cimini, Vico, Sabatini, Isole Pontine, Roccamonfina e Vulture.
I vulcani dormienti hanno eruttato negli ultimi 10.000 anni ma sono attualmente inattivi. Secondo una definizione più rigorosa, sono inattivi i vulcani con una durata di quiescenza attuale inferiore a quella più lunga registrata in precedenza. Ischia, Vesuvio, Salina, Lipari, Vulcano, Isola Ferdinandea e Pantelleria. Il Vesuvio, Vulcano e i Campi Flegrei eruttano raramente e hanno condotti ostruiti. Sia gli effetti previsti che l'esposizione della popolazione variano tra i vulcani inattivi. Alcuni presentano vulcanismo secondario (degassamento del suolo, fumarole, ecc.) che può essere pericoloso.
I vulcani attivi hanno eruttato di recente. L'Etna e lo Stromboli eruttano frequentemente, ma la loro attività di condotti aperti riduce il rischio a breve termine.
I vulcani sottomarini italiani si trovano nel Mar Tirreno e nel Canale di Sicilia. I vulcani sottomarini, alcuni attivi, altri spenti, sono vere e proprie montagne sottomarine. Oltre ai vulcani sottomarini Palinuro, Glauco, Eolo, Sisifo, Enarete e Canale di Sicilia, vanno menzionati anche i vulcani Marsili, Vavilov e Magnaghi.